Circolari

Ammortizzatori sociali in deroga – Bozza Decreto Ministero del Lavoro – Incontro parti sociali.
Circolare n° 110/2013 » 06.12.2013
Come riferisce Confindustria, ieri il Ministero del lavoro ha incontrato le parti sociali per un primo scambio di osservazioni relative alla bozza di DM relativo ai criteri di concessione degli ammortizzatori in deroga.
Si tratta del decreto richiamato dall’art. 4, comma 2, del DL 21 maggio 2013, n. 54 convertito in legge 18 luglio 2013, n. 85. La norma – pur disponendo il rifinanziamento degli ammortizzatori in deroga – ha previsto l’introduzione, nel rispetto degli equilibri di bilancio programmati, di criteri restrittivi, con particolare riguardo ai termini di presentazione, a pena di decadenza, delle relative domande, alle causali di concessione, ai limiti di durata e reiterazione delle prestazioni anche in relazione alla continuazione rispetto ad altre prestazioni di sostegno del reddito, alle tipologie di datori di lavoro e lavoratori beneficiari.
La bozza di decreto, trasmessa alle parti sociali nella giornata di ieri e già condivisa con il Ministero dell’economia, verrà successivamente condivisa con le Regioni e le Commissioni parlamentari.
Le Confederazioni sindacali hanno espresso un unanime giudizio negativo di merito, in considerazione dell’ assenza di un quadro generale realmente inclusivo collegato a politiche proattive, della forte restrizione delle categorie di lavoratori (es. esclusione di apprendisti, lavoratori domestici, somministrati, soci di cooperativa) e di aziende (per il richiamo alla nozione prevista dall’art. 2082 del codice civile), della portata eccessivamente restrittiva della condizione della anzianità di 12 mesi in azienda, dell’assenza di ogni riferimento all’accordo sindacale quale presupposto per l’avvio della procedura, della carenza di copertura degli anni 2014-2016 (con esclusione del 2014 dalla logica del biennio mobile).
È stato anche sottolineato da parte sindacale l’impropria penalizzazione dei settori che stipulano i fondi di solidarietà, in quanto il comma 8 dell’art. 2 prevede una riduzione degli ammortizzatori per le imprese soggette alla disciplina dei fondi.
Per parte datoriale sono state rimarcate criticità nella individuazione dei criteri, soprattutto per quanto riguarda il riferimento alla nozione di impresa contenuta nell’art. 2082 del codice civile (che esclude sia quelle previste dal successivo articolo 2083 sia i datori di lavoro non imprenditori) e l’assenza di adeguate politiche attive.
Al di là di osservazioni di merito, in particolare Confindustria ha evidenziato la necessità del pieno coinvolgimento delle parti sociali nella riforma degli ammortizzatori sociali e il fatto che il decreto preveda solamente criteri restrittivi, operando in una logica meramente emergenziale: la bozza non uniforma, in realtà, i criteri di concessione della cassa in deroga, mancando – quale presupposto all’intervento statale – un patto istituzionale con le Regioni per l’omogeneità dei criteri di concessione.
Appare questa la maggiore criticità della bozza di decreto.
In conclusione, il Ministero - pur confermandone la struttura generale - ha manifestato disponibilità ad intervenire sul decreto, dando disponibilità ad aprire un tavolo sulla revisione degli ammortizzatori sociali e degli interventi di politica attiva, coinvolgendo le Regioni.
Cordiali saluti.
» Firma Il Responsabile Area Lavoro e Sicurezza Giancarlo Cipullo | Autore CI/mf
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